PROLASSO DEL RETTO

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Rettorragia Massa protrudente dall'ano Difficoltà ad evacuare
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> 30 anni
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Diangosi clinica Manometria rettale Defecografia
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Dimissione: 3-5 giorni
Quando il retto prolassa senza procidenza esterna, si parla di prolasso interno, se protrude al di fuori del canale anale si definisce invece prolasso esterno [1].

Info e dettagli

Per comprendere la formazione di un prolasso è utile sapere che il retto è costituito da foglietti o strati che lo avvolgono, lo scorrimento patologico di questi foglietti è alla base della formazione del prolasso.

Se a protrudere verso l’esterno è la sola mucosa (lo strato più interno del retto), con i piani muscolari (foglietti più esterni) ancorati all’interno del canale anale, il prolasso di definisce mucoso. Si definisce prolasso rettale completo invece quando a prolassare sono tutti gli strati che compongono le pareti del viscere.

Maggiore incidenza tra le donne dopo i 50 anni (circa 80% dei casi).

01.

QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE?

Le cause del prolasso rettale sono multifattoriali. Condizioni anatomiche che possono predisporrne lo sviluppo:
  • presenza di una tasca tra retto e vagina di maggiore profondità,
  • lassità e l’atonia della muscolatura pelvica e del canale anale,
  • la debolezza degli sfinteri anali (spesso associata ad una neuropatia del nervo pudendo),
  • l’associazione con un rettocele e/o presenza di colon rettosigmoideo con aspetto ridondante.
Tali anomalie consentono al piccolo intestino, che fisiologicamente è contatto con la parete rettale anteriore, di spingere il retto al di fuori, attraverso il canale anale [2]. Altre cause possono essere la stipsi (sforzi evacuatori lunghi e intensi) oppure essere una conseguenza tardiva del parto (in seguito a debolezza delle strutture di sostegno).
02.

QUALI SONO I SINTOMI?

  • Presenza di tessuto che sporge dal canale anale con sensazione di peso che tende ad accentuarsi con la stazione eretta e dopo l’evacuazione,
  • Costipazione e/o incontinenza,
  • Sensazione di evacuazione incompleta con spesso necessità di eseguire manovre di svuotamento manuale per consentire l’evacuazione,
  • Tenesmo (sensazione di dover evacuare anche con ampolla rettale vuota),
  • Prurito anale,
  • Dolore addominale e sacrale,
  • Sanguinamento durante l’evacuazione e/o perdita di muco,
  • Lesione nervosa secondaria (neuropatia del pudendo) da stiramento cronico con associazione di un perineo discendente [3].
03.

COME SI DIAGNOSTICA?

  • Accurata anamnesi con particolare attenzione alle caratteristiche dell’eventuale precedente gravidanza
  • Visita proctologica con proctoscopia
  • Defecografia
  • Ecografia o ultrasonografia endoanale (EAUS),
  • Risonanza Magnetica e DefecoRM
  • Studio dei tempi di transito intestinale
  • Manometria anorettale
  • Elettromiografia del pudendo [4]
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curiosità

Lo sapevi che...

Gli antichi egizi, esperti di medicina per la tecnologia in loro possesso, riducevano il prolasso del retto appendendo il paziente a testa in giù.
STAFF MEDICO

COME SI TRATTA? ​

TERAPIA MEDICA​ E INTERVENTI

TERAPIA CHIRURGICA​

Il trattamento del prolasso è essenzialmente chirurgico Il trattamento conservativo è utile come trattamento preoperatorio, per il trattamento delle forme riducibili o può essere riservato a candidati che rifiutano l’intervento.
  • Dieta ricca di fibre
  • Bere molta acqua
  • Assumere lassativi per prevenire gli eccessivi sforzi durante il ponzamento
  • Kinesiterapia pelvi-perineale associata a biofeedback
Il trattamento chirurgico prevede l’utilizzo due differenti approcci: addominale o perineale, i quali prevedono o la sospensione del viscere (pessia) oppure una resezione. Per ciascun approccio, esiste un numero elevato di metodiche d’intervento diverse. La scelta della metodica più appropriata è fatta dal chirurgo, in base alla caratteristiche del paziente (età, sesso, sintomi ecc.) e al tipo di prolasso rettale.[5]
[1] Felt-Bersma RJ, Cuesta MA (2001). Rectal prolapse, rectal intus-susception, rectocele and solitary ulcer syndrome. Gastroenterol Clin North Am, 30:199–222
[2] Ripstein CB and Lanter B (1963). Etiology and surgical therapy of massive prolapse of the rectum.. Ann Surg, 157:259.
[3] Gourgiotis S, Baratsis S (2007). Rectal prolapse. Int J Colorectal Dis, 22:231–243.
[4] Iacobellis F, Reginelli A, Berritto D, et al. (2019). Pelvic floor dysfunctions: how to image patients? Jpn J Radiol, 38(1):47-48.
[5 ] Gallo G, Martellucci J, Pellino G, et al. (2018). Consensus Statement of the Italian Society of Colorectal Surgery (SICCR): management and treatment of complete rectal prolapse. Tech Coloproctol, 22(12):919-931.
BIBLIOGRAFIA

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