LA MALATTIA DIVERTICOLARE DEL COLON

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> 50 anni
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Colonscopia TC addome con mdc
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Dimissione: 1-7 giorni
La MD è una condizione acquisita o congenita risultato del processo di erniazione della mucosa attraverso i punti di minore resistenza della parete dell’organo.

Info e dettagli

Il colon, rispetto agli altri segmenti del canale alimen-tare, è quello più predisposto alla formazione dei diverticoli; sigma 30%, rare le localizzazioni rettali e ap-pendicolari.

Per diverticolo si intende una protrusione od erniazione della mucosa attraverso lo strato muscolare della parente intestinale, formando un sacco, più o meno permanente, costituito solamente da mucosa, connet-tivo e sierosa (pseudodiverticolo):

  • è in genere di carattere acquisito
  • si realizza per “pulsione”
  • è costituito da due strati parietali: la mucosa e la sierosa (diverticoli acquisiti)
  • ha diametro inferiore al centimetro nella maggior parte dei casi
  • ha una evoluzione progressiva basata su due entità, l’aumento della pressione endoluminale e i punti di minore resistenza. Specificatamente a livello del colon abbiamo il processo di “segmentazione”: l’attività motoria del colon è rappresentata da due principali onde di contrazione, propulsive e non propulsive. Le prime sono responsabili del “movimento di massa” che spinge il contenuto intestinale fino alla sua elimi-nazione, le seconde agiscono circonferenzialmente e tendono a isolare, sotto il profilo funzionale, i seg-menti colici, instaurando un processo ad alta pressione definito segmentazione. In queste camere chiuse, nei punti di maggiore fragilità, l’alta pressione causa l’erniazione di parete e dunque il diverticolo.

Si possono avere tre varianti di malattia diverticolare:

  • diverticolosi, condizione patologica in assenza di complicanze
  • diverticolite, in presenza di un processo infiammatorio
  • diverticolite complicata, invasione del peritoneo tramite il processo infiammatorio. Suddivisa in IV stadi:
    STADIO I solo infiammazione del diverticolo senza ascesso a distanza ma con ascesso pericolico
    STADIO II ascesso pelvico
    STADIO III peritonite purulenta
    STADIO IV peritonite stercoracea
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QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE?

La malattia diverticolare è causata da diversi fattori:
  1. il cambio di abitudini alimentari da una dieta ricca a una povera di scorie [2].
  2. l’alterazione dell’elastina, tipico nell’anziano
  3. aumentato transito intestinale e maggiore volume fecale [3]. Infatti questo crea una aumentata pressio-ne di contrazione nelle aree di parete intestinale più deboli (comprese tra la tenia mesenterica e antime-senterica), ossia nelle zone di ingresso dei vasa recta provenienti dall’arteria marginale [1][3]
In particolare la MD è più frequente nella popolazione occidentale rispetto ad altri paesi [1][3] (60% di inci-denza; > VI decade di vita; M=F).
02.

QUALI SONO I SINTOMI?

Nella maggioranza dei casi l’individuo è asintomatico e svilupperà sintomi solo nel 10-25% dei casi [4][5]. In particolare in caso di:

  • diverticolosi
    1. asintomatico
    2. rari dolori addominali vaghi, localizzati principalmente in FIS
  • diverticolite
    1. dolore addominale in FIS o regione sovrapubica, costante e di intensità correlata alla flogosi,
    2. alterazioni dell’alvo come diarrea o alternanza stipsi-diarrea e febbre di moderata entità
  • malattia diverticolare con diverticolite complicata
    1. iperpiressia,
    2. dolorabilità in FIS o quadranti addominali inferiori
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COME SI DIAGNOSTICA?

La diagnosi viene effettuata mediante:

    • anamnesi
    • clinica [6][7]
    • clisma opaco, che deve essere eseguito con cautela dato l’alto rischio di perforazione e preferibilmente con un mezzo di contrasto idrosolubile come il Gastrografin (evita il rischio, qualora ci fosse una perfora-zione, di peritonite chimica, cosa che darebbe il Bario per esempio)
    • endoscopia, per lo più utile per la DD, ma presenta rischio di perforazione [7]
    • eco e TC, utili per la valutazione dell’infiammazione pericolosa e per individuare raccolte ascessuali even-tuali;

La DD deve essere effettuata con:

      • Malattia di Crohn
      • RCU
      • Carcinoma (il rilievo radiologico di una stenosi lunga, mucosa intatta e se visibili, i diverticoli sono sugge-stivi di “diverticolite”; stenosi corta, mucosa alterata e assenza di diverticoli identificano neoplasia) [6]

La MD presenta numerose complicanze sia croniche, che acute caratterizzate da diversa clinica e sintomato-logia. Si può avere una perforazione, che esordisce con dolore acuto nei quadranti inferiori dell’addome e poi si diffonde rapidamente a tutto l’addome, inizialmente compare una marcata distensione della cavità (pneumoperitoneo) e poi contrattura parietale, terminando con un quadro di occlusione di tipo paralitico, un ascesso, la complicanza più frequente e consegue alla perforazione anche microscopica di un divertico-lo caratterizzata da dolore circoscritto, iperpiressia settica e leucocitosi, con possibile massa palpabile in FIS, fistolizzazione , occlusione intestinale od emorragia.

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curiosità

Lo sapevi che...

Un’immagine radiologica tipica della malattia diverticolare del sigma in cui lo stesso è tappezzato di diverticoli, assumendo la forma di una sega (segno della sega).

STAFF MEDICO

COME SI TRATTA? ​

La scelta della terapia si effettua in base alla localizzazione del tratto gastrointestinale colpito, alla gravità della malattia, alle manifestazioni extraintestinali e alle caratteristiche del singolo paziente (età, patologie concomitanti, etc.). (1)

terapia medica

La terapia è dipendente dal tipo di evoluzione della malattia [7]. Infatti nella diverticolosi in genere è suffi-ciente una dieta ad alto contenuto di fibre vegetali, supplementata eventualmente con crusca o colloidi idrofili, nella malattia diverticolare alla dieta si aggiungono probiotici e antinfiammatori orali, nella divertico-lite si utilizzano antibiotici ad azione topica, come il Normix e ad azione sistemica nel caso di infiammazione extraparietale (stadio I e II con ascesso di diam. inferiore ai 3 cm), come il Ciproxin.

TERAPIA CHIRURGICA

Drenaggio percutaneo se l’ascesso è superiore a 3 cm di diametro (stadio II) trattamento chirurgico d’urgenza [7], riservato a una diverticolite complicata di stadio III e IV. Viene eseguita una resezione sec. Hartmann (procedura chirurgica organizzata in genere in due tempi di intervento: in primis si esegue una colectomia totale del sigma allargata alla porzione prossimale del retto, con colostomia terminale in FIS e chiusura e affondamento retroperitoneale del moncone rettale; in secundis viene effet-tuata una anastomosi del moncone colico con quello rettale, eliminando la stomia e ed effettuando una ri-stabilizzazione della continuità intestinale).
[1] Cagdas Ünlü, Lidewine Daniels, Bart C. Vrouenraets & Marja A. Boermeester. Systematic review of high-fibre dietary therapy in diverticular disease. International Journal of Colorectal Disease. Volume 27, pag. 419-427 (2012).
[2] Painter NS, Burkitt DP. Diverticular disease of the colon: a deficiency disease of wester civilization. Br Med J 2:450-454 (1971).
[3] Burkitt DP, Walker AR, Painter NS. Effect of dietary fibre on stools and the transit-times, and its role in the causation of disease. Lancet 2:1408-1412 (1972).
[4] Burkitt DP, Clements JL Jr, Eaton SB. Prevalence of diverticular disease, hiatus hernia, and pelvic phleboliths in black and white Americans. Lancet 2:880-881 (1985).
[5] Hughes LE. Postmortem survey of diverticular disease of the colon. Gut 10:336-351 (1969).
[6] Stollman NH, Raskin JB. Diagnosis and management of diverticular disease of the colon in adults. Ad Hoc Practice Parameters Committee of the American College of Gastroenterology. Am J Gastronterol 94:3 110- 3 121 (1999).
[7] Köhler L, Sauerland S, Neugebauer E. Diagnosis and treatment of diverticular disease: results of a con-sensus development conference. The scientific Committee of the European Association for Endoscopic Surgery. Surg Endosc 13: 430-436 (1999).
BIBLIOGRAFIA

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