INCONTINENZA FECALE

astenia diagnosi cura professore francesco selvaggi cura delle malattie e patologie del fegato
Perdita di feci e/o gas involontaria
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Può presentarsi
a qualsiasi età
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Manometria rettale Defecografia
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Dimissione: 1-7 giorni
L’incontinenza fecale inoltre colpisce in particolare dopo i 40 anni oppure in presenza di malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI), diabete, obesità, incontinenza urinaria.

Info e dettagli

L’incontinenza fecale è definita come la perdita incontrollata e ricorrente di feci e gas. Si stima che si manifesti nell’1-2% della popolazione. La severità della presentazione varia dall’emissione di gas alla completa evacuazione in maniera involontaria.

È più frequente in chi soffre già di stipsi o di diarrea e nelle donne: il 9% delle donne adulte sperimenta episodi di incontinenza fecale almeno una volta al mese.
Meno del 30% dei pazienti si reca dal medico e la mancanza di informazioni sulle possibili soluzioni al problema creano un’importante barriera tra pazienti e personale medico.

01.

QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE?

Le cause dell’incontinenza fecale sono numerose e riguardano diverse disfunzioni anatomiche e fisiologiche. Esse possono essere legate a:
  • traumi del pavimento pelvico da pregresse procedure chirurgiche o durante il parto;
  • presenza di prolasso rettale;
  • emorroidi gravi;
  • ascessi/fistole perianali;
  • cause non anatomiche che includono disturbi gastrointestinali come la diarrea, la sindrome dell’intestino irritabile, malattia infiammatorie intestinali, intolleranze alimentari, lo stress.
02.

QUALI SONO I SINTOMI?

  • I sintomi sono la perdita involontaria di gas intestinali e feci
  • Gli episodi di perdita di feci possono ripetersi più volte al giorno e a distanza di poco tempo
  • Episodi isolati non vanno tenuti in considerazione, perché potrebbero essere legati a disfunzioni isolate
  • Chi soffre di incontinenza fecale non riesce a controllare o rinviare l’impulso a defecare, talvolta non lo avverte. Generalmente si accompagnano flatulenza, gonfiore addominale, ulcere anali, prurito anale e genitale.
03.

COME SI DIAGNOSTICA?

La raccolta di informazioni da parte del medico è fondamentale per determinare la causa dell’incontinenza e quindi per definire la terapia.
Esse riguardano l’importanza dei sintomi, la qualità e quantità delle feci rilasciate involontariamente, l’eventuale perdita di muco.

I test diagnostici di ausilio includono:

  • la manometria anorettale
  • l’ecografia endoanale
  • la risonanza magnetica pelvica
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curiosità

Lo sapevi che...

Se l’incontinenza è dovuta alla stitichezza occorre mangiare tanta frutta, verdura, cibi integrali (cibi ad alto contenuto di fibre) e bere molta acqua; nel caso sia dovuta alla diarrea meglio evitare alcol e caffè e ridurre gli alimenti con molte fibre.
STAFF MEDICO

COME SI CURA?​

TERAPIA MEDICA​ E INTERVENTI

TERAPIA MEDICA​

Il trattamento dell’incontinenza fecale include innanzitutto:
  • modificazioni delle abitudini alimentari e dello stile di vita;
  • l’impiego di farmaci, per rallentare il transito, ridurre la frequenza e aumentare la consistenza fecale;
  • la terapia di biofeedback, una metodica non invasiva per rafforzare la muscolatura anale, così come l’impiego di materiali iniettabili come il silicone o il collagene;
  • l’iniezione di agenti formanti massa;
  • l’uso di plug anali, che permettono di bloccare il passaggio involontario di feci dall’ano e presentano il vantaggio di poter essere inseriti e rimossi manualmente dai pazienti a seconda delle necessità;
  • la stimolazione del nervo sacrale;
  • la chirurgia.

TERAPIA CHIRURGICA​

Le opzioni chirurgiche includono:
  • la sfinteroplastica, una tecnica nella quale le estremità muscolari separate sono dissecate, risapprossimate e suturate;
  • la stimolazione del nervo sacrale, una terapia possibile e valida se i muscoli dell’apparato sfinteriale sono intatti;
  • il sistema di controllo intestinale a inserimento vaginale (VBS). Il VBS consiste una piccola pompa legata alla pressione introdotta tramite la vagina e un palloncino regolatore della pressione; sgonfiando il palloncino si permette la defecazione;
  • la terapia con cellule staminali per il ripristino della funzione sfinteriale attraverso la rigenerazione del muscolo striato dello sfintere e la reinnervazione delle miofibrille neofromate;
  • la gracileplastica;
  • lo sfintere artificale ABS (artificial bowel sphincter);
  • lo sfintere anale magnetico, costituito da perle di titanio intercomunicanti con nuceli interni magnetici intorno al canale anale: l’attrazione tra le perle contribuirà a mantere l’ano temporaneamente chiuso. Lo sforzo evacuativo determinerà l’apertura delle perle magnetiche e la fuoriuscita delle feci.
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BIBLIOGRAFIA

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