INCONTINENZA FECALE
Perdita di feci e/o gas involontaria
Può presentarsi
a qualsiasi età
Manometria rettale Defecografia
Dimissione: 1-7 giorni
Info e dettagli
L’incontinenza fecale è definita come la perdita incontrollata e ricorrente di feci e gas. Si stima che si manifesti nell’1-2% della popolazione. La severità della presentazione varia dall’emissione di gas alla completa evacuazione in maniera involontaria.
È più frequente in chi soffre già di stipsi o di diarrea e nelle donne: il 9% delle donne adulte sperimenta episodi di incontinenza fecale almeno una volta al mese.
Meno del 30% dei pazienti si reca dal medico e la mancanza di informazioni sulle possibili soluzioni al problema creano un’importante barriera tra pazienti e personale medico.
01.
QUALI POSSONO ESSERE LE CAUSE?
- traumi del pavimento pelvico da pregresse procedure chirurgiche o durante il parto;
- presenza di prolasso rettale;
- emorroidi gravi;
- ascessi/fistole perianali;
- cause non anatomiche che includono disturbi gastrointestinali come la diarrea, la sindrome dell’intestino irritabile, malattia infiammatorie intestinali, intolleranze alimentari, lo stress.
02.
QUALI SONO I SINTOMI?
- I sintomi sono la perdita involontaria di gas intestinali e feci
- Gli episodi di perdita di feci possono ripetersi più volte al giorno e a distanza di poco tempo
- Episodi isolati non vanno tenuti in considerazione, perché potrebbero essere legati a disfunzioni isolate
- Chi soffre di incontinenza fecale non riesce a controllare o rinviare l’impulso a defecare, talvolta non lo avverte. Generalmente si accompagnano flatulenza, gonfiore addominale, ulcere anali, prurito anale e genitale.
03.
COME SI DIAGNOSTICA?
La raccolta di informazioni da parte del medico è fondamentale per determinare la causa dell’incontinenza e quindi per definire la terapia.
Esse riguardano l’importanza dei sintomi, la qualità e quantità delle feci rilasciate involontariamente, l’eventuale perdita di muco.
I test diagnostici di ausilio includono:
- la manometria anorettale
- l’ecografia endoanale
- la risonanza magnetica pelvica
curiosità
Lo sapevi che...
COME SI CURA?
TERAPIA MEDICA E INTERVENTI
TERAPIA MEDICA
- modificazioni delle abitudini alimentari e dello stile di vita;
- l’impiego di farmaci, per rallentare il transito, ridurre la frequenza e aumentare la consistenza fecale;
- la terapia di biofeedback, una metodica non invasiva per rafforzare la muscolatura anale, così come l’impiego di materiali iniettabili come il silicone o il collagene;
- l’iniezione di agenti formanti massa;
- l’uso di plug anali, che permettono di bloccare il passaggio involontario di feci dall’ano e presentano il vantaggio di poter essere inseriti e rimossi manualmente dai pazienti a seconda delle necessità;
- la stimolazione del nervo sacrale;
- la chirurgia.
TERAPIA CHIRURGICA
- la sfinteroplastica, una tecnica nella quale le estremità muscolari separate sono dissecate, risapprossimate e suturate;
- la stimolazione del nervo sacrale, una terapia possibile e valida se i muscoli dell’apparato sfinteriale sono intatti;
- il sistema di controllo intestinale a inserimento vaginale (VBS). Il VBS consiste una piccola pompa legata alla pressione introdotta tramite la vagina e un palloncino regolatore della pressione; sgonfiando il palloncino si permette la defecazione;
- la terapia con cellule staminali per il ripristino della funzione sfinteriale attraverso la rigenerazione del muscolo striato dello sfintere e la reinnervazione delle miofibrille neofromate;
- la gracileplastica;
- lo sfintere artificale ABS (artificial bowel sphincter);
- lo sfintere anale magnetico, costituito da perle di titanio intercomunicanti con nuceli interni magnetici intorno al canale anale: l’attrazione tra le perle contribuirà a mantere l’ano temporaneamente chiuso. Lo sforzo evacuativo determinerà l’apertura delle perle magnetiche e la fuoriuscita delle feci.
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