CANCRO DEL RETTO

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Rettorragia Tenesmo
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> 50 anni
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Colonscopia TC total body RM addome inferiore e scavo pelvico
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Dimissione: 4-7 giorni
Il cancro del retto è uno dei tumori più diffusi nel mondo, rappresenta infatti il 30% delle neoplasie colorettali [1]. È caratterizzato dalla crescita incontrollata di cellule che hanno perso i sistemi di controllo della proliferazione, tale fenomeno ha spesso origine a partire da un polipo.

Info e dettagli

L’identificazione precoce di una neoplasia rettale è di fondamentale importanza, poiché la diagnosi precoce consente di ottenere ottimi risultati in termini di radicalità associati a trattamenti poco invasivi [2]. È pertanto molto importante sottolineare l’importanza dello screening per questa patologia ed è consigliato in entrambi i sessi al di sopra dei 50 anni. Si distinguono diverse tipologie di tumori del retto che si differenziano in base alla linea cellulare da cui la neoplasia ha avuto origine, tra questi il più frequente è l’adenocarcinoma (a partire dalle cellule ghiandolari), alte tipologie sono rappresentate dal carcinoma squamoso, dai sarcomi, dai linfomi ed altri. In base alla sede d’insorgenza si distinguono i tumori del retto alto, del retto medio e del retto basso, tale localizzazione influisce sulla diagnosi e sulle strategie terapeutiche da impiegare. Quando viene effettuata la diagnosi di cancro del retto è importante effettuare uno studio accurato delle caratteristiche della neoplasia e del paziente in modo da poter effettuare una terapia mirata ad ottenere il massimo della radicalità oncologica associata al minor impatto possibile sulla qualità di vita del paziente [3].
altre info

Fattori di Rischio

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FAMILIARITÀ​

La presenza di familiarità, ovvero parenti in linea diretta, affetti da neoplasie colo-rettali aumenta il rischio di insorgenza di tale patologia. È infatti importante che questi soggetti eseguano esami di controllo con regolarità. In alcuni casi il carcinoma nel retto può insorgere nel contesto di vere e proprie patologie ereditarie, come nel caso della poliposi adenomatosa familiare (FAP) e della sindrome di Lynch [4].
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Abitudini di vita

Abitudini di vita scorrette come l’assunzione di una dieta a basso contenuto di fibre, il fumo e l’assunzione di bevande alcoliche, così come l’esposizione a radiazioni ionizzanti e ad agenti tossici aumentano il rischio d’insorgenza di carcinoma del retto.
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stato infiammatorio

La presenza di uno stato infiammatorio cronico, come nella rettocolite ulcerosa e nel morbo di Crohn a localizzazione rettale, il rischio d’insorgenza di una neoplasia è aumentato [5].
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età

L’incidenza aumenta in maniera progressiva al crescere dell’età, oltre il 90% dei casi si verificano oltre i 50 anni di età.
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COME SI MANIFESTA?

  • La sintomatologia con cui si manifesta il carcinoma del retto varia in base a diversi fattori tra cui la sede della massa (i tumori del retto basso sono più precocemente sintomatici rispetto a quelli più alti), la dimensione della stessa e l’eventuale infiltrazione di strutture adiacenti o metastasi a distanza.
  • L’esordio può essere evidenziato dall’insorgenza di tenesmo, ovvero sensazione di defecazione incompleta, poiché l’organismo percepisce la massa come un corpo estraneo. Nei tumori del retto è frequente l’emissione di sangue e/o muco assieme alle feci, più raramente possono verificarsi episodi di rettorragia. L’anemia sideropenica, anche in assenza di emissione di sangue visibile è frequente.
  • Il carcinoma del retto può manifestarsi con diarrea o stipsi, ed in alcuni casi il motivo per cui il paziente si reca in ospedale è rappresentato dall’occlusione intestinale. Questa può verificarsi perché la massa occupando il lume del viscere impedisce il normale transito delle feci [6]
  • Soprattutto nei soggetti anziani e che mal comunicano l’insorgenza dei primi segni d’allarme la patologia può rendersi manifesta in stadio avanzato a causa di astenia, la perdita di peso e sintomi causati dalle metastasi
02.

COME SI CLASSIFICA?

La classificazione TNM è la più utilizzata nel modo e descrive la neoplasia in base alla “T” ovvero estensione della neoplasia attraverso gli strati del viscere, da T1 (la neoplasia non supera la sottomucosa) a T4 (la neoplasia coinvolge il viscere atutto spessore con eventuale infiltrazione delle strutture limitrofe), la “N” descrive l’eventuale coinvolgimento linfonodale e la “M” indica l’eventuale presenza di metastasi a distanza [7].
03.

COME SI DIAGNOSTICA?

  • L’esecuzione di esami di screening come il dosaggio del sangue occulto nelle feci è utile per porre il sospetto diagnostico. L’esecuzione di una pancoloscopia (esame altamente sensibile e specifico nel rilevare neoplasie colorettali) è consigliata in tutti i soggetti di età superiore ai 50 anni, soprattutto se portatori di ulteriori fattori di rischio. La proctoscopia e la rettosigmoidoscopia (esami di più semplice esecuzione) sono efficaci per diagnosticare/escludere neoplasie del retto, tuttavia non escludono la presenza di una neoplasia più a monte.
  • Nei tumori del retto basso l’esame digitale effettuato da un operatore esperto è sufficiente per formulare la diagnosi, tuttavia risulta necessario eseguire ulteriori approfondimenti diagnostici al fine di determinare la reale estensione della patologia ed ottimizzare la terapia.
  • La colonscopia oltre a consentire la visualizzazione diretta della neoplasia permette di effettuare biopsie, consentendone l’analisi al microscopio e determinando così il tipo istologico.
  • Dopo aver effettuato la diagnosi è necessario procedere con la stadiazione.
  • L’ecografia endoanale è un esame molto sensibile nell’identificare il livello di infiltrazione del viscere [8]
  • La risonanza magnetica (RMN) dettagliata valutazione del livello di invasione locale ed eventuale coinvolgimento dei linfonodi circostanti il retto [9,10]
  • Per quanto riguarda la valutazione delle eventuali metastasi a distanza la tomografia computerizzata (TC) è l’esame più efficace.
  • L’esecuzione della tomografia ad emissione di positroni (PET) è utile in associazione alla TC sia per definire la presenza di metastasi a distanza sia per identificare un’eventuale recidiva locale [11]
Cancro del retto curiosità sulla malattia cura professore francesco selvaggi cura delle malattie e patologie del fegato
curiosità

Lo sapevi che...

La prima resezione del retto con “successo” venne effettuata nel 1826 da Jacques LisFranc, in ambiente non sterile e senza anestesia!
STAFF MEDICO

COME SI CURA?

TERAPIA MEDICA​ E INTERVENTI

TERAPIA CHIRURGICA

  • La terapia varia in base alle caratteristiche della neoplasia. Nei tumori in stadio iniziale (carcinoma in situ) l’asportazione endoscopica (con evidenza di margini liberi da neoplasia) seguita da attenti controlli nel tempo è curativa.
  • Nei tumori che non oltrepassano la membrana sottomucusa può essere effettuata la chirurgia trans-anale mininvasiva [12]. Questa si avvale di diversi dispositivi e tecniche note con multiple sigle (LE, TEM, TAMIS). Alcuni autori propongono l’utilizzo di tecniche trans-anali anche per neoplasia che più avanzate, tuttavia a causa dell’aumentato rischio di recidiva l’applicazione in questo ambito è dibattuta.
  • Nei tumori più avanzati è indicata la resezione del retto con asportazione del tessuto circostante (mesoretto). Questa può essere eseguita con tecnica tradizionale open, in laparoscopia e con tecnica robotica.
  • Nei casi in cui la neoplasia infiltra i muscoli elevatori o altri organi pelvici è necessario procedere con tecniche chirurgiche più avanzate.

Radioterapia e Tumori

La radioterapia è efficace nel cancro del retto, questa può essere utilizzata con intento neo-adiuvante (pre-operatorio), adiuvante (post-operatorio) e palliativo (mirata sulle metastasi). Nelle neoplasie più aggressive può essere associata a chemioterapia.

CANCRO DEL RETTO RECIDIVO

In alcuni casi durante i controlli periodici che devono essere effettuati in tutti i pazienti che sono stati operati per carcinoma del retto può essere evidenziata una ricorrenza locale della patologia. Questi casi vanno trattati con particolare attenzione e seguiti in centri altamente specializzati, poiché l’approccio da effettuare va individualizzato. L’esecuzione di un nuovo intervento chirurgico, va attentamente pianificata e discussa con il paziente. L’esecuzione di una procedura “R0”, ovvero in cui la neoplasia viene asportata completamente (senza che restino residui in sede) è attualmente l’approccio che consente di ottenere i migliori risultati sia in termini di sopravvivenza che di qualità di vita [13,14]
Keller DS, Berho M, Perez RO, Wexner SD, Chand M. The multidisciplinary management of rectal cancer. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2020 Jul;17(7):414-429. doi: 10.1038/s41575-020-0275-y. Epub 2020 Mar 12. PMID: 32203400.
Khalfallah M, Dougaz W, Jerraya H, Nouira R, Bouasker I, Dziri C. Prognostic factors in rectal cancer: where is the evidence? Tunis Med. 2017 Feb;95(2):79-86. PMID: 29424864.
Wilkinson N. Management of Rectal Cancer. Surg Clin North Am. 2020 Jun;100(3):615-628. doi: 10.1016/j.suc.2020.02.014. Epub 2020 Apr 15. PMID: 32402304. Ma H, Brosens LAA, Offerhaus GJA, Giardiello FM, de Leng WWJ, Montgomery EA. Pathology and genetics of hereditary colorectal cancer. Pathology. 2018 Jan;50(1):49-59. doi: 10.1016/j.pathol.2017.09.004. Epub 2017 Nov 21. PMID: 29169633.
Annese V, Beaugerie L, Egan L, Biancone L, Bolling C, Brandts C, Dierickx D, Dummer R, Fiorino G, Gornet JM, Higgins P, Katsanos KH, Nissen L, Pellino G, Rogler G, Scaldaferri F, Szymanska E, Eliakim R; ECCO. European Evidence-based Consensus: Inflammatory Bowel Disease and Malignancies. J Crohns Colitis. 2015 Nov;9(11):945-65. doi: 10.1093/ecco-jcc/jjv141. Epub 2015 Aug 20. PMID: 26294789.
Lohsiriwat V. Anorectal emergencies. World J Gastroenterol. 2016 Jul 14;22(26):5867-78. doi: 10.3748/wjg.v22.i26.5867. PMID: 27468181; PMCID: PMC4948271.
Moran B, Brown G, Cunningham D, Daniels I, Heald R, Quirke P, Sebag-Montefiore D. Clarifying the TNM staging of rectal cancer in the context of modern imaging and neo-adjuvant treatment: 'y''u' and 'p' need 'mr' and 'ct'. Colorectal Dis. 2008 Mar;10(3):242-3. doi: 10.1111/j.1463-1318.2007.01260.x. Epub 2007 May 10. PMID: 17498205.
Reginelli A, Clemente A, Sangiovanni A, Nardone V, Selvaggi F, Sciaudone G, Ciardiello F, Martinelli E, Grassi R, Cappabianca S. Endorectal Ultrasound and Magnetic Resonance Imaging for Rectal Cancer Staging: A Modern Multimodality Approach. J Clin Med. 2021 Feb 8;10(4):641. doi: 10.3390/jcm10040641. PMID: 33567516; PMCID: PMC7915333.
Granata V, Fusco R, Reginelli A, Delrio P, Selvaggi F, Grassi R, Izzo F, Petrillo A. Diffusion kurtosis imaging in patients with locally advanced rectal cancer: current status and future perspectives. J Int Med Res. 2019 Jun;47(6):2351-2360. doi: 10.1177/0300060519827168. Epub 2019 Apr 28. PMID: 31032670; PMCID: PMC6567719.
Reginelli A, Granata V, Fusco R, Granata F, Rega D, Roberto L, Pellino G, Rotondo A, Selvaggi F, Izzo F, Petrillo A, Grassi R. Diagnostic performance of magnetic resonance imaging and 3D endoanal ultrasound in detection, staging and assessment post treatment, in anal cancer. Oncotarget. 2017 Apr 4;8(14):22980-22990. doi: 10.18632/oncotarget.14946. PMID: 28152518; PMCID: PMC5410279.
Selvaggi F, Cuocolo A, Sciaudone G, Maurea S, Giuliani A, Mainolfi C. FGD-PET in the follow-up of recurrent colorectal cancer. Colorectal Dis. 2003 Sep;5(5):496-500. doi: 10.1046/j.1463-1318.2003.00517.x. PMID: 12925088.
Young DO, Kumar AS. Local Excision of Rectal Cancer. Surg Clin North Am. 2017 Jun;97(3):573-585. doi: 10.1016/j.suc.2017.01.007. PMID: 28501248.
Pellino G, Sciaudone G, Candilio G, Selvaggi F. Effect of Surgery on Health-Related Quality of Life of Patients With Locally Recurrent Rectal Cancer. Dis Colon Rectum. 2015 Aug;58(8):753-61. doi: 10.1097/DCR.0000000000000403. PMID: 26163954.
Selvaggi F, Fucini C, Pellino G, Sciaudone G, Maretto I, Mondi I, Bartolini N, Caminati F, Pucciarelli S. Outcome and prognostic factors of local recurrent rectal cancer: a pooled analysis of 150 patients. Tech Coloproctol. 2015 Mar;19(3):135-44. doi: 10.1007/s10151-014-1241-x. Epub 2014 Nov 11. PMID: 25384359.
BIBLIOGRAFIA

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